Alessandria – Stadio Giuseppe Moccagatta
Stadio Giuseppe Moccagatta
Dove si trova lo stadio
Lo stadio Giuseppe Moccagatta è un impianto calcistico di Alessandria, sito in Spalto Roveto 17. Ospita gli incontri casalinghi dell’Alessandria, principale società dell’omonima città piemontese
Come raggiungere lo stadio
In auto
Partendo da Benevento bisogna prendere la SS372 per arrivare a Caianello e successivamente imboccare la A1/E45. Poi proseguire sulla A1/E35, prendere l’uscita A21/E70 verso Torino e successivamente prendere l’uscita Alessandria Ovest verso Alessandria Ovest/Polizia Stradale. Continuare su Strada Provinciale 10 var Padana Inferiore in direzione Alessandria/Valenza/Tortona/Novi Ligure/Acqui Terme/Ovada/Savona/Marengo/Cittadella e quindi prendere l’uscita verso Alessandria Centro/Ospedale Borsalino. Infine, continuare su Viale Milite Ignoto e guidare in direzione di Spalto Roveto
In treno
L’impianto piemontese è raggiungibile in treno, partendo da Benevento, effettuando un cambio. Infatti, inizialmente si dovrà prendere il frecciargento Benevento-Roma e successivamente l’Intercity che collega Roma ad Alessandria. Purtroppo, una volta giunti alla stazione di Alessandria, nessun mezzo pubblico la collega allo stadio, di conseguenza bisognerà fare una passeggiata di 20 minuti circa per raggiungere l’impianto.
Dove parcheggiare
Il parcheggio per la tifoseria ospite é sito in Largo dei Deportati Ebrei/Piazzale Berlinguer (di fronte all’Ospedale Civile). L’ingresso del settore ospiti si trova in Spalto Rovereto
Alcune Info sullo Stadio
Nel 1929 l’Alessandria, appena ammesso alla nuova Serie A a girone unico, era tra le maggiori squadre del calcio italiano. In quest’ottica il vecchio campo sportivo del quartiere Orti (detto ironicamente il pollaio per le sue strutture lignee a carattere non permanente e la fabbrica del fango per il terreno umido e scivoloso), dove i grigi giocavano dal 1919 le loro gare interne, non era più adeguato ad accogliere la pratica calcistica cittadina. Tra il 1927 e il 1928, su pressione delle autorità locali e nazionali, venne pertanto presentato un progetto che prevedeva l’allestimento d’un innovativo centro polisportivo: conformemente alle prassi del regime fascista, lo stadio “propriamente detto” avrebbe dovuto includere anche una pista d’atletica, mentre nelle pertinenze si sarebbe ricavata una piscina ed addirittura un monumento ai Caduti. Quest’ultimo punto in particolare suscitò vaste perplessità, sicché il progetto venne fortemente ridimensionato in favore di un’arena a solo uso calcistico.